Quanto costano i testi del sito web creati con l’AI?

Quanto costano i testi del sito web creati con l’AI?

Benvenuti in un’entusiasmante esplorazione nel mondo dell’intelligenza artificiale e della creazione di contenuti web. Siete mai stati curiosi di sapere quanto può costare produrre testi per siti web utilizzando l’AI? In questo articolo, affronteremo questo tema cruciale, esaminando da vicino come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il campo del web writing. 

Dal processo di creazione dei contenuti per il vostro sito web fino alla loro ottimizzazione SEO, l’AI ha molto da offrire. Non solo parleremo dei costi, ma esploreremo anche le sfumature di questa tecnologia all’avanguardia. 

Preparatevi a immergervi in un mondo dove l’innovazione incontra la praticità, mantenendo sempre un occhio attento su qualità e efficienza. Questo viaggio sarà illuminante sia per gli esperti di SEO e web writing, sia per imprenditori e decisori d’acquisto, sia per chiunque sia interessato a capire meglio come l’intelligenza artificiale sta plasmando il futuro del web writing.

I testi scritti con l’AI costano meno?

Nel mondo digitale di oggi, dove il contenuto è re, una domanda si fa sempre più pressante: “I testi scritti con l’AI costano meno?” Questa domanda, frequente nelle presentazioni commerciali, solleva un’importante riflessione sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel web writing e nella produzione di contenuti per siti web.

La risposta, tuttavia, non è così semplice. Sì, noi utilizziamo le AI e continueremo a farlo sempre di più per una buona parte del nostro lavoro. Questo perché l’intelligenza artificiale non è solo un modo per abbassare i costi dei contenuti, ma anche per aumentare la qualità di ciò che scriviamo.

Con l’AI, abbiamo più tempo per analisi, correzioni, gestione dell’impaginazione e creazione di video e immagini di impatto. Da questo mese, con il mio team di copywriter, inizieremo a lavorare in modo totalmente nuovo per valutare gli impatti delle AI sui testi dei siti web. L’obiettivo è migliorare le parole che descrivono i nostri clienti scegliendo quelle più persuasive, umane e orientate alla conversione.

Dobbiamo smetterla di pensare che l’AI serva solo a risparmiare. Dovrebbe servire, piuttosto, ad allenare un muscolo che, a giudicare dal diffuso desiderio di risparmio per testo, sembra atrofizzato. L’AI è una risorsa preziosa per elevare la qualità del nostro lavoro, non una scusa per abbassare gli standard.

Nel nostro campo, dobbiamo puntare all’eccellenza, non alla mediocrità. Utilizzando l’AI, possiamo portare un reale contributo ai nostri clienti, migliorando non solo i costi ma soprattutto la qualità dei testi. 

La qualità di un testo scritto dalle AI si riconosce

La qualità di un testo scritto dalle AI si riconosce non solo per la sua presenza, ma anche per la sua mancanza. Quando non c’è revisione da parte dell’uomo e si lascia che la macchina faccia tutto il lavoro, emergono chiaramente i difetti. 

È fondamentale capire che non è la macchina che lavora male, ma piuttosto è un problema intrinseco nel modo in cui l’intelligenza artificiale è stata addestrata. Noi, del mestiere, abbiamo immesso contenuti di scarsa qualità, innescando così un circolo vizioso dove inizialmente, l’AI è stata addestrata utilizzando contenuti di varia natura, inclusi testi di scadenti. Questo addestramento influisce direttamente sulla capacità dell’intelligenza artificiale di generare nuovi testi, che rispecchiano spesso lo standard dei contenuti utilizzati per il suo addestramento.

Quando questi testi di bassa qualità vengono immessi nel flusso di produzione senza un adeguato controllo umano, si verifica un’ulteriore riduzione della qualità complessiva del contenuto presente online. Questo perché i nuovi testi generati dall’intelligenza artificiale riflettono e incorporano gli stessi difetti presenti nei dati di addestramento, alimentando questo loop senza fine.

Quindi, se non si interviene per interrompere questo circolo vizioso introducendo controlli umani e contenuti di alta qualità nel processo, la qualità del contenuto tende a decadere progressivamente

Guardando al panorama attuale, osservo con attenzione il modo in cui le intelligenze artificiali vengono utilizzate da Agenzie e Copywriter per generare testi. È evidente che, in alcuni casi, ci troviamo di fronte a una tendenza a privilegiare la quantità sulla qualità. Per esempio, solo ieri mi sono imbattuta in frasi come “l’ecommerce manager è IL stratega”, provo davvero del dolore. Errori di questo genere evidenziano una mancanza di cura nel contenuto, nella grammatica e nel cliente per cui stiamo scrivendo.

Quando si utilizzano strumenti come ChatGPT e Gemini, spesso si ottiene un risultato che riflette un livello di superficialità, il piattume del piattume, come se mancasse quella sottile sfumatura che rende un testo davvero coinvolgente e informativo. Questo accade perché sarebbe opportuno porre maggiore attenzione alla richiesta di un tone of voice adeguato nei prompt, in modo da migliorare la qualità complessiva dei testi prodotti.

Forse nemmeno ci si prende la briga di investire quei modesti 20$ al mese che consentirebbero l’utilizzo di una AI più potente.

Inoltre, quando si redige un testo, è importante non dimenticare le fondamentali “4 H” per gestire un contenuto ottimizzato. Non basta concentrarsi solo sulla presenza delle keyword, ma anche sull’aspetto della leggibilità del testo, che è essenziale per garantire un’esperienza positiva agli utenti.

È evidente che l’impatto delle AI sui testi dei siti web risiede nella scarsa qualità dei contenuti, influenzando direttamente i risultati presentati da Google nelle SERP.

Qual è la reazione di Google ai testi scritti dalle AI?

La questione della reazione di Google e i testi generati dalle intelligenze artificiali (IA) è sempre più rilevante nell’ambito del SEO. Google, il gigante degli algoritmi, ha dimostrato di essere sensibile alle variazioni nel panorama dei contenuti online, e la sua reazione ai testi prodotti dalle IA non fa eccezione. Recentemente, con l’avvento di nuovi algoritmi e aggiornamenti, Google ha rivoluzionato la sua modalità di valutazione dei contenuti, integrando una serie di segnali e approcci innovativi.

L’evoluzione degli algoritmi di Google ha generato una reazione complessa ai testi generati dalle IA. Mentre alcuni potrebbero temere che l’automazione nella creazione dei contenuti possa renderli meno autentici o meno efficaci in termini di SEO, la realtà è che Google è sempre alla ricerca di contenuti che offrano valore agli utenti. In altre parole, Google valuta i testi non solo in base alla loro origine, ma soprattutto in base alla loro qualità, rilevanza e utilità per gli utenti.

Google è costantemente alla ricerca di contenuti che lo facciano sentire meraviglioso. Il motore di ricerca digerisce molti errori tecnici, coprendosi gli occhi, ma sta chiaramente dicendo: “Smettetela con la spazzatura, per favore! In prima posizione, ci possono mettere 4 siti in croce che abbiano contenuto di valore per il lettore.”

La reazione di Google ai testi scritti dalle AI

Google continua raccontando il suo ultimo aggiornamento sui contenuti: è un aggiornamento più complesso e potrà metterci un mese. I nostri sistemi si sono modificati, abbiamo varietà di segnali e approcci innovativi per capire quali contenuti valgono. Continua ad essere un lavoro puntuale per pagina, continuano a indicare la solita check list per i contenuti utili.

Leggendo i documenti diventa evidente che, con gli ultimi aggiornamenti degli algoritmi di ricerca, Google sottolinea che la chiave per un buon posizionamento nei risultati di ricerca è la produzione di contenuti di alta qualità e originali. Google non può più essere ingannato da testi generati automaticamente che non offrono alcun valore aggiunto agli utenti. Pertanto, è essenziale che i professionisti del SEO adottino una strategia che combini l’uso delle IA con l’intervento umano per garantire la produzione di contenuti autentici, pertinenti e di qualità.

È importante considerare che Google non può continuare a esaminare un’enormità di contenuti di bassa qualità, mentre le persone non possono essere costrette a leggerli.

È fondamentale sottolineare anche che lavorare con le AI per generare testi non implica necessariamente una bassa qualità. Investendo sull’intervento umano per supervisionare e revisionare i testi, si può garantire un livello di qualità elevato. Questo dimostra che i testi scritti dalle AI non costano meno se si desidera un contenuto ben fatto.

Vediamo quindi come generare contenuti di qualità anche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Ti invitiamo dunque a proseguire la lettura dell’articolo.

Come scrivere contenuti di valore con l’AI

Stiamo sbagliando candeggio e utilizziamo male l’intelligenza artificiale per la creazione dei nostri contenuti. È un’affermazione forte, ma riflette una realtà nel mondo del web writing.

L’intelligenza artificiale è un potente strumento che può rivoluzionare la creazione di contenuti per siti web, ma solo se usata correttamente. Attualmente, molti si accontentano della mediocrità dei contenuti generati automaticamente, senza sfruttare appieno il potenziale della nuova tecnologia.

Le AI possono essere un grande supporto, permettendoci di produrre alcuni tipi di contenuti con il 70% di tempo in meno, dopo aver studiato e ristudiato il prompt. Aiutano anche a vincere l’ansia da pagina bianca, un problema comune tra i copywriter. 

Sono utili per ideare piani editoriali e contenuti per i social ma il problema sorge quando non si considera il tempo e le risorse necessarie per creare il prompt adeguato. Dietro al codice si cela un’approfondita ricerca e studio dedicati allo studio approfondito di ciò che poi deve essere l’output. 

Cos’è necessario fare per realizzare contenuti di valore con le AI che soddisfino i principi di qualità Google?

  1. Utilizzare le intelligenze artificiali con l’apporto dell’intelligenza umana: le intelligenze artificiali sono strumenti potenti, ma è essenziale integrarle con il contributo umano. I contenuti generati devono essere sottoposti al controllo umano, arricchiti laddove necessario e valutati per l’utilità effettiva per il pubblico. Inoltre, è importante impiegare il tempo risparmiato per attività di maggior valore aggiunto, come il dialogo diretto con i clienti, l’approfondimento del loro business e la creazione di contenuti che valorizzino il loro sito web.
  2. Smettere di acquistare contenuti a basso costo: troppo spesso si incontrano Content Factory che offrono una quantità enorme di contenuti a prezzi irrisori. Questo porta solamente a un diluvio di materiale inutile, pieno di informazioni errate, danneggiando sia la qualità dei contenuti che l’intelligenza artificiale stessa.
  3. Valorizzare la comunicazione: è fondamentale dare il giusto valore alla comunicazione. Se non viene fatto, come ci si può aspettare che i clienti lo facciano? Non è sufficiente incentivare l’acquisto con promozioni superficiali; è necessario conquistare il pubblico con contenuti coinvolgenti, offrendo soluzioni concrete ai loro problemi e dimostrando un sincero interesse per chi acquista.

Un altro elemento che spesso si scorda è che per scrivere un contenuto di qualità serve esperienza, creatività, studi di linguistica cognitiva, semantica e semiotica almeno, e un grande approfondimento di ciò che si scriverà. In assenza di queste azioni, il risultato è spesso un altro contenuto mediocre nel mare magnum di contenuti mediocri.

Dovremmo usare le AI per supportarci in compiti a basso valore, ma non dobbiamo dimenticare l’importanza di:

  • informare con precisione il pubblico;
  • stupire chi ci legge, arrivando dritti al cuore, restando scolpiti nella testa.

Un esempio lampante di un’azienda che ha prodotto testi eccezionali, dalla descrizione dei prodotti agli articoli del blog, è Foodspring.

Chicca sugli articoli di blog, Foodspring sfoggia un anchor text “perché fidarsi di noi” che porta a una pagina dove racconta la loro linea editoriale, chi scrive, cosa propongono e come. “Perché fidarsi di noi” non è solo un testo, ma una promessa di qualità e trasparenza. Questo è il potere dei contenuti ben pensati e ben scritti, con o senza l’ausilio dell’AI.