Per chi si trova a gestire l’ottimizzazione per i motori di ricerca, spiegare al proprio cliente che a causa dell’ultimo aggiornamento di Google, il traffico organico ha subito una caduta improvvisa è sempre un momento piuttosto frustrante. E se il lavoro è stato svolto diligentemente, non è da considerare una punizione, ma piuttosto un riconoscimento a favore di qualcun altro.
Visto che ne eravamo appena usciti, Google ha deciso di lanciare un nuovo update proprio prima delle festività natalizie.
Come gestire gli update di Google è una domanda molto frequente riguarda il caro John Muller, una figura ben nota a tutti gli esperti di SEO. Egli ha risposto a questa domanda fornendo un link diretto a una pagina che racconta che Google, solo nel 2020, ha eseguito:
- 4.887 lanci;
- 17.523 esperimenti con traffico in tempo reale;
- 383.605 test sulla qualità di ricerca.
Il punto centrale della questione riguarda la concezione che il canale di conversione organico sia fluido, richieda un lavoro costante, ma allo stesso tempo non garantisca necessariamente una stabilità nel posizionamento.
L’azienda di Mountain View ha recentemente pubblicato una pagina di domande e risposte (Q&A) in cui spiega il motivo di questi aggiornamenti e con quale frequenza li effettua (migliaia di volte all’anno, ma ne comunica solo una decina, le più rilevanti). Tra le righe, sembra anche scusarsi per disturbare proprio in un periodo critico per le attività di acquisto online. Come affrontare il rilascio dei nuovi aggiornamenti Google?
1. Diversificare i canali
Prima di capire come affrontare l’update di Google dovremmo chiediamoci, perché ci affidiamo così tanto al canale organico senza ancora comprendere che dobbiamo concentrarci su diversi canali di conversione che ci assicurino un flusso costante di traffico e di vendite?
La diversificazione dei canali di marketing è essenziale per garantire una presenza online di successo, in particolare nei momenti di panico da Update. Mentre il canale organico è importante, è fondamentale comprendere che concentrarsi esclusivamente su di esso potrebbe non essere sufficiente per garantire una crescita costante del traffico e delle vendite.
È naturale che ci siano canali di conversione più potenti e significativi, ma la chiave sta nel considerare l’allocazione di un budget diversificato. Questa diversificazione consente non solo di raggiungere una gamma più ampia di potenziali clienti, ma anche di creare una community attorno a noi che ci supporta in modo attivo.
La SEO si intreccia con questa idea poiché i motori di ricerca valutano non solo la rilevanza dei contenuti, ma anche l’interazione degli utenti con il marchio. Una comunità forte, con seguaci reali e fedeli, può avere un impatto significativo sulla SEO.
Immaginiamo i marchi che hanno costruito una solida comunità intorno a loro, quelli che non vengono cercati nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca solo attraverso parole chiave, ma direttamente per il loro nome. Consideriamo chi ha un seguito autentico e affezionato, con veri sostenitori che fungono da ambasciatori del marchio sia online che offline, motivando gli altri a scoprire e acquistare con entusiasmo i loro prodotti o servizi.
Questi Brand Ambassador, sia online che offline, promuovono il marchio in modo organico, contribuendo a costruire un’immagine positiva che si traduce in una migliore visibilità nei risultati di ricerca. Inoltre, l’interazione della comunità può generare link naturali e condivisioni sui social media, aspetti che Google e altri motori di ricerca tengono in considerazione quando valutano la classifica di un sito web. Le loro voci continuano a riverberare anche durante i periodi di rilascio.
Sogno un mondo digital in cui si pensi davvero a coccolare il pubblico, non solo facendosi trovare quando si cerca qualcosa, inserendo pubblicità in ogni dove, dandogli il contentino dello sconto del 10% se si iscrive alla newsletter per poi bombardarlo di pubblicità anche via mail.
Sogno un mondo digital in cui i contenuti che pensiamo sono simili a quelli dei Content Creator che, a differenza dei Brand che vedono solo numeri, hanno ben capito che coccolando si riceve.
2. Monitorare le metriche
Monitorare le metriche è un aspetto cruciale per affrontare gli update di Google e mantenere un sito web di successo. Ma quali strumenti possiamo utilizzare per analizzare le metriche del sito in modo efficace?
Iniziamo con l’analisi dei dati relativi al traffico. Google Analytics è uno strumento ampiamente utilizzato per questa finalità. Fornisce informazioni dettagliate sul numero di visitatori, le pagine più visitate, il tempo trascorso sul sito e molto altro. Questi dati sono fondamentali per comprendere il comportamento degli utenti e individuare eventuali anomalie da update.
Le tendenze relative ai clic, alle impressioni, al CTR e alle variazioni di posizione nei risultati di ricerca sono dati fondamentali disponibili su Google Search Console. Questi dati consentono di monitorare l’andamento del sito dopo l’aggiornamento del motore di ricerca.
La percentuale di rimbalzo è un’altra metrica importante da monitorare. Un tasso di rimbalzo elevato può indicare che gli utenti non trovano ciò che cercano o che il sito ha problemi di caricamento lento. Strumenti di analisi come SEMrush possono aiutare a individuare le pagine con tassi di rimbalzo elevati e adottare misure correttive.
Inoltre, per tenere sotto controllo le parole chiave e le posizioni nei risultati di ricerca, strumenti come Google Search Console e SEMrush offrono un’ampia gamma di funzionalità per monitorare le classifiche e identificare le parole chiave rilevanti. L’identificazione precoce di variazioni nelle classifiche consente di apportare correzioni e adattamenti in tempo reale per mantenere o migliorare la visibilità del sito nei motori di ricerca.
3. Il sito rispetta le linee guida di Google?
Un altro aspetto cruciale per reagire agli aggiornamenti di Google è assicurarsi che il proprio sito web rispetti le linee guida del motore di ricerca. Google fornisce linee guida chiare su cosa è considerato “buon SEO” e quali pratiche evitare. Le linee guida di Google rappresentano un insieme di regole e raccomandazioni volto a garantire la qualità e la pertinenza dei contenuti online. Queste direttive comprendono l’ottimizzazione del sito per dispositivi mobili, la creazione di contenuti di alta qualità, l’uso appropriato delle meta tag e la velocità di caricamento delle pagine.
Queste linee guida sono importanti perché Google è il motore di ricerca più utilizzato al mondo, e rispettarle può influenzare direttamente il posizionamento del tuo sito nei risultati di ricerca. Quando si rispettano le linee guida di Google, si aumentano le probabilità di essere ben posizionati nelle pagine di risultati dei motori di ricerca, aumentando così la visibilità del proprio sito e attirando più visite. D’altra parte, se non si rispettano le linee guida di Google, si corre il rischio di subire penalizzazioni, in particolar modo in periodo di update. Le conseguenze possono comportare una diminuzione del traffico web e un peggioramento del posizionamento nei risultati di ricerca. Pertanto, è fondamentale per i proprietari di siti web comprendere e rispettare le linee guida di Google per garantire il successo online.
La diversificazione dei canali, il monitoraggio e le linee guida di Google sono fondamentali ma è possibile fare a meno dell’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO)? Assolutamente no, poiché la pagina di ricerca rimane un elemento fondamentale, come evidenziato dai dati ad inizio articoli. Quello che non si deve mai fare è pensare di cavarsela solo con un canale ma attivarne e seguirne tanti quanti servono per crescere il proprio business misurandone l’efficacia nel tempo e rendendoli sempre più efficienti.
In conclusione, gli aggiornamenti di Google sono parte integrante del mondo del SEO, e reagire in modo efficace a tali cambiamenti è fondamentale per il successo online. Diversificare i canali, monitorare le metriche e rispettare le linee guida di Google sono passaggi chiave per affrontare le sfide che gli aggiornamenti possono presentare.