La curiosità ci salverà dall’Algoritmo è un libro nato dalla collaborazione con Alessandro Angelelli e altri professionisti.
Spero abbiate voglia di comprare il nostro libro perché, prima di leggere dei contenuti veramente interessanti, fareste del bene. Sì, perché Alessandro Angelelli di Cudriec, Direttore della testata Moondo, con il quale collaboro ormai da tempo per la promozione del progetto LeROSA nella sua testata, ha avuto questa meravigliosa idea di racchiudere le esperienze di 24 professionisti, contributor della testata, in un libro di cui parte dei proventi andranno all’AIRC.
Alessandro Angelelli ci ha contattati nel momento in cui Chat GPT ha fatto il suo prepotente ingresso nelle nostre vite (esisteva già lo sappiamo vero?), sconvolgendole sia per l’opportunità che per le minacce.
Ci ha chiesto di supportarlo in questa iniziativa per poter parlare di una delle soft skill più importanti, secondo noi. O almeno questo è il motivo per cui ho accettato, oltre al fatto di sapere che potevo fare nuovamente del bene: la curiosità.
All’interno di questo libro non ci sono solo i contributi di esperti digital ma, anche, di medici, scienziati, giornalisti e manager che hanno raccontato per loro che cos’è la curiosità, come ha cambiato le loro vite e come le cambia ogni giorno e quali risultati si ottengono quando si è curiosi.
Daniele Rimini, consulente di direzione in aziende private e nella pubblica amministrazione e professore universitario, nella sua prefazione dice che
Essere curiosi aiuta a superare le sfide. Quando si è curiosi, si è in grado di affrontare nuove situazioni con una mente aperta, senza preconcetti o paure. Questo atteggiamento mentale può portare a una maggiore creatività e a soluzioni innovative.
E devo dire che non posso dargli torto, nel mio caso le soluzioni innovative non credo di averle trovate ma la creatività che porto in una materia che, per tutti, non ha nulla di artistico, penso proprio abbia le sue basi, dalla mia profonda curiosità nel mondo.
Probabilmente una delle mie soft skill principali… quando mi hanno seduta sul tavolo operatorio per sistemarmi la caviglia bionica che mi ritrovo, dopo essere stata investita a 22 anni, la prima cosa che ho chiesto è stata l’anestesia epidurale e non l’anestesia totale.
Volevo essere conscia di quello che mi sarebbe accaduto ed ero curiosa di sapere cosa significava essere in una sala operatoria.
[Col senno di poi, forse non avrei scelto quella opzione, ma almeno ora lo so, ho scoperto lì che trapano è veramente trapano e tante altre simpatiche similitudini con il mondo di Bricocenter Italia].
Inizia così il mio capitolo, citando qualcuno che per me all’università è stato veramente massacrante, maledetta teoria della relatività ristretta.
Già, perché mi sono diplomata in un liceo artistico e ho deciso di iscrivermi a scienze ambientali, perché sapevo che la mia carriera d’artista non sarebbe stata sicuramente come quella di Michelangelo, Van Gogh o di Pollock.
Di seguito prova provata:
Se non fossi stata curiosa, quell’estate, quando tutti erano in giro a divertirsi per la fine della maturità, probabilmente. non avrei affrontato i temuti Alpha Test per poter imparare ciò che fino al giorno prima erano soltanto una grandissima rottura di scatole all’interno del mio programma al Liceo artistico.
Scienze ambientali era a numero chiuso, solo 75 posti, sono arrivata 74a. Alla lettura del foglio con il mio nome lì sotto, a Ca’ Foscari hanno capito subito che l’ultima sarebbe arrivata prima, prima a farne di ogni, anche laurearmi eh.
Senza quella continua curiosità a capire come gira il mondo e perseveranza qb, sono convinta che quel posto non me lo sarei portato a casa.
E, se svolgo questo lavoro da anni, che mi vede china su articoli, dimostrazioni, prove, errori ed enunciati insicuri, è solo perché sono una persona curiosa.
La mia curiosità si concentra su ciò che mi accade, accade intorno a me, accade alle persone che stimo nel loro lavoro. La curiosità mi ha permesso, in questi anni, di conoscere tantissime persone, di ascoltare storie incredibili ed imparare da queste.
Anche ora, che non facciamo altro che parlare di intelligenza artificiale (nel frattempo, lettura di ieri, siamo già a chiamarla intelligenza organica), è la curiosità che mi tiene sveglia di notte, leggendo, applicando, provando e riprovando, cercando nuove applicazioni, leggendo per capire il significato che questa nuova era avrà per il mio lavoro e per quello dei miei collaboratori.
Ebbene, siate curiosi una volta di più e fatevi contagiare dalla curiosità delle persone che hanno portato il loro contributo in questo libro e che io ho già bevuto in un weekend, tanto è scorrevole e interessante, con una tazza di tisana tra le mani, godendomi i loro punti di vista.
Sono persone che hanno seguito un percorso diverso dal mio e che mi hanno già insegnato tanto; tanto da farmi sentire oggi un po’ più ricca e, soprattutto, fiera di essere una persona curiosa. Acquista il libro La curiosità ci salverà dall’Algoritmo e dai voce alla tua curiosità.
E ricordate, non farete del bene solo a voi, ma a chi è così curioso da salvare e alleviare dolore, con la ricerca, alle persone che stanno vivendo una vita più complicata della nostra di sicuro: