Integrare i social e la SEO non è una banalità

Integrare i social e la SEO non è una banalità

Sto lavorando da più di due anni allo studio di strategie integrate, davvero integrate, tra Social Media e SEO perché ritengo sia ormai doveroso far lavorare questi due canali di pari passo.

A SMXL ho portato questa slide, stiamo parlando di 300.000 contenuti e circa 34.000 parole chiave sulle quali valutare i social signs, e stiamo parlando del 2016, quando anche Cutts (Google team) nonostante non li segnalasse come fattori di ranking, riteneva che i social fossero importanti “indirettamente” per un miglior posizionamento.

RIPETO: ERA IL 2016. SIAMO NEL 2022.

E questa è una delle tante ricerche in merito che nasconde, per me, una grande banalità, eppure lavoriamo ancora così distanti l’uno dall’altro che io ho deciso di portarmi l’offerta social in casa.

La conoscenza del Brand avviene attraverso i social? Direi proprio di sì.

Se le persone apprezzano un nostro contenuto non lo condividono nei loro canali social portando altre persone al nostro sito, così da farci conoscere ancora di più? Direi proprio di sì.

Se il nostro Brand è conosciuto e il nostro prodotto apprezzato sui social è più probabile essere cliccati in pagina di ricerca di più? Direi proprio di sì.

Eppure questa banalità viene mal sfruttata, “vogliamo lavorare sui social perché tocca esserci, preferiamo essere posizionati bene su Google”, l’avrò sentita un milione di volte.

Per me no, per Google e le sue nuove funzionalità di ricerca che vedono protagonisti anche i contenuti dei content creator nell’ “open web” no, per Talkwalker, nel suo ultimo report, no e nel lontano 2016 (un’era geologica per il digital) nemmeno.