come scegliere web agency

Come scegliere una web agency?

In questo mondo in continua evoluzione pensare di poter fare tutto da soli è impossibile, anche quando si ha un team digital interno, ecco perché credo sia importante darvi indicazioni su come scegliere una web agency che faccia al caso vostro, o un insieme di diversi partner digital o addirittura un team in outsourcing di freelance. Ma partiamo dal male alla pancia: definizione del budget.

Definizione del budget destinato alla Web Agency

Ebbene sì, per ogni obiettivo online dovete assolutamente stanziare un budget prima di contattare qualsiasi web agency. Più di una volta mi sono sentita dire che non si ha idea di quanto possa costare un determinato servizio o addirittura un’intera creazione della propria identità online.

E, attenzione, non si deve fare solo il calcolo del budget nel momento della definizione dello stesso dalla chiusura del vostro bilancio. No. Bisogna poter ragionare sul previsionale perché, iniziando a lavorare bene sul web, dovrebbero arrivare nuovi ricavi che potrebbero essere destinati alla web agency decisa o a più web agency (vedremo perché lo dico) per incrementare gli investimenti e produrre ancor più fatturato.

Se avete già un’azienda con un team digital che svolge determinate attività web dovreste avere anche maggior dimestichezza sulla suddivisione del budget a seconda dei canali di conversione. Se, invece, state iniziando a gestire un nuovo business online, è importante avere in Azienda chi conosce già quali canali devono essere attivati a seconda del vostro obiettivo di conversione, il che significa che ha già in mente la strategia che dovrà essere messa a terra dalla web agency scelta. Quando queste figure non sono interne, dobbiamo pensare di attivare web agency che sono capaci di pianificare la vostra strategia e, successivamente, essere loro a supportarvi nella creazione del budget.

In generale, può capitare anche che i team digital o la persona che in azienda se ne occupa non siano capaci di definire il budget, perché non sempre si ha un CMO e relativo staff, ricordiamoci che l’Italia si regge sulle attività produttive delle PMI, e vi serve già la web agency o un esperto digital, per la definizione della strategia da adottare o lo split degli investimenti a seconda dei canali di conversione.

Il Digital Advisor: l’intermediario tra l’Azienda e i Partner

Già, proprio quello che faccio io per le Aziende e che trovo sia sempre più importante quando si deve definire l’investimento per le attività web, quali canali di conversione attivare, che tipo di web agency contattare per le offerte ma, anche, se già presenti i partner come controllarli e misurarli, fino a valutare le offerte quando sono già state chieste.

Dopo quasi 20 anni nel mondo web le situazioni sono sempre le stesse, dalle Multinazionali e i Brand su cui tutti vogliamo lavorare fino alle PMI che devono contare ogni euro speso: la confusione generata dalle web agency è da paura.

Ogni web agency ha un suo modo di presentare l’offerta, la terminologia utilizzata non è identica, la stragrande maggioranza delle attività elencate non sono conosciute dalle Aziende, anche quando all’interno ci sono Chief Marketing Officer (i migliori, per me, sono quelli che escono dalle Agenzie web), i pricing sono così differenti che non si riesce a stabilire una forbice di mercato e, alla fine, si sceglie l’offerta media tra quelle presenti.

Il Digital Advisor è una persona che conosce bene il mercato digital, le Agenzie web presenti sul territorio, le verticalità delle stesse e il loro plus. Non solo, ha chiaro il panorama dei SaaS e tool che possono già supportare i team digital interni. Ha ancor più chiaro che skill devono avere le persone interne e, quindi, come devono sopperire le web agency o i freelance (perché spesso possono essere di grande supporto) alle mancanze. Sa come deve essere strutturata una strategia, in quanto tempo può portare risultati, come misurarli e sa supportare l’Azienda ad organizzare i processi tra risorse interne e partner digitali scelti.

Di sicuro sa come scegliere la web agency giusta per l’Azienda, partner verticali, freelance e anche quali ruoli introdurre internamente per avere un progetto di business online vincente.

Si dice di guardare il portfolio, dipende

L’ho chiesto pure a ChatGPT e Gemini, che pescano la loro conoscenza dal materiale online, e prontamente:

L’esperienza è un indicatore chiave della capacità di un’agenzia di gestire progetti simili al tuo. Esamina il loro portfolio per comprendere la qualità dei lavori precedenti e se hanno esperienza nel tuo settore. Un portfolio diversificato e ben curato è segno di versatilità e competenza. Ad esempio, se un’agenzia ha realizzato siti per aziende nel tuo campo, potrebbe già conoscere le specifiche esigenze e le sfide del settore.

Io dico dipende perché scegliere la web agency per il portfolio, attualmente, è un supporto ma non può essere una discrimine. Le Agenzie tendono a mettere sempre i Brand migliori con cui hanno lavorato ma dimenticano che sono davvero in gamba quando stanno lavorando o hanno concluso, da poco, la loro collaborazione con Brand meno conosciuti a cui hanno svoltato il fatturato. Io dico sempre:

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Di sicuro, il portfolio va guardato, ma per il settore e la tipologia di lavoro svolto, perché permettono di ridurre i nostri ROI: se l’Agenzia ha già lavorato per quel settore, la sua curva di apprendimento del business sarà molto più corta. Idem se il tipo di attività svolta è quella che serve a noi.

E, aggiungo, più che per i Brand, valutate chi ha dichiarato obiettivi e KPI, in quanto tempo li ha raggiunti e fate una cosa che non si fa mai: contattate l’Azienda in questione, fatevi raccontare l’esperienza con l’Agenzia e chiedete sei quei numeri sono veri.

È il modo più interessante di capire se quella determinata web agency millanta o sta dicendo la verità. Ma di sicuro, non è guardando alla carrellata dei Brand che si ha la percezione di avere tra le mani l’Agenzia giusta.

Dalla pagina “Chi siamo” al profilo LinkedIn

Ricordo che le web agency sono fatte di persone, proprio come le nostre Aziende. E, le figure apicali, generalmente, si trovano su LinkedIn. Ricordo anche che i budget per le attività online non sono quattro bruscolini e, se sono spesi mali, come sempre ci sarà il solito incipit da parte vostra care Aziende

L’agenzia prima di te mi ha fatto un lavoro pessimo, mi ha fatto perdere soldi e ne ho già cambiate due

Io, ve lo dico, non vi fa onore, perché scegliere la web agency è compito e responsabilità vostra. Non può pagare chi arriva dopo. Ecco perché dovete avere persone informate e formate sul digital marketing, perché dovete saper gestire la fornitura. Oppure, approfondiremo in altri articoli, potete dotarvi di team di freelance verticali e organizzati che sapranno gestire perfettamente la vostra attività.

Ora che vi ho strigliati a dovere torno a dirvi cosa dovreste fare per scegliere la vostra web agency. Andate a cercare i nomi delle persone che popolano l’Agenzia, fatevi un bel giro sul riepilogo per capire che esperienza hanno, qual è stato il loro percorso, per coloro che comunicano, cosa e come lo fanno. Non solo, guardate le persone che commentano i loro post o che sono a loro collegate. Se hanno così tanta esperienza avranno anche tanti contatti di figure che decidono nelle Aziende, come CEO, CFO, CMO, Head of qualcosa e via andare.

Richiede tempo? Certamente. Vi aiuta ad evitare sòle? Ne sono certa.

Chiedete una call conoscitiva di presentazione

E non deve essere una call in cui dite immediatamente “abbiamo bisogno di“. Deve essere una call in cui lasciate che sia il vostro potenziale partner a raccontarsi.

Mandate una mail chiedendo una call di 30 minuti e dite voi cosa volete sapere:

  • Quali sono i valori della vostra azienda
  • Il peggior fallimento con un cliente
  • Il numero di clienti in portfolio e da quanto tempo lavorano con loro
  • Come si aggiornano e si formano
  • Quali sono i servizi in cui sono più forti
  • Chi sono i loro partner, quante risorse esterne vengono coinvolte in un progetto, come sono organizzati internamente

Queste sono parte delle domande alle quali io ho chiesto risposta quando ho scelto il mio Magic Team da proporre alle Aziende che mi contattano, perché aiutano a capire se chi abbiamo davanti potrà essere davvero il nostro partner digital.

Ci sono troppi interessi in ballo per fare cilecca. I budget si creano e si distruggono, non si trasformano come l’energia.

Ed è per quello che nascono le frustrazioni: abbiamo investito male il nostro denaro, abbiamo perso business e dovremo faticare per poter trovare i soldi per ricominciare con altre web agency. Deve essere una scelta ponderata. Punto.

Scegliere una Web Agency a 360 gradi o un Partner verticale?

Dipende dalla maturità del progetto online, dalle risorse presenti in Azienda che ne sappiano di Digital e dall’entità del progetto stesso.

Ci sono, poi, realtà che vogliono partner verticali per ogni canale, sono quelle maggiormente strutturate e con più persone interne a gestire la fornitura. Quando non è così è il caos più totale: saper organizzare diversi partner con esperienze differenti è tutt’altro che una passeggiata.

Come scegliere, quindi, una web agency? Sapendo bene che non è vero che le web agency sono a 360 gradi e che, quando hanno in pancia le esperienze per ogni canale di conversione, spesso, hanno a supporto partner verticali che ci lavorano. Già, è proprio così. Spesso le web agency hanno un cuore di persone che si fanno supportare da fornitori esterni, freelance o partner verticali, per mantenere i costi di progetto in linea con un mercato che gioca al ribasso.

Già, abbiamo così poca cultura in Italia per il valore di un progetto digital, a meno che non si tratti dei soliti Brand di turno che viaggiano per gare, in genere, che non capiamo che il web è un mercato così complesso ormai che non può essere a buon mercato. Solo che le web agency devono mangiare, se alzano troppo i prezzi per poter davvero fare ciò che serve, con la seniority corretta, i budget advertising a puntino e il continuo monitoraggio che ogni progetto richiede, non vengono scelte. Il gatto che si morde la coda.

E io prendo in prestito una semplice osservazione del mio amico ingegnere di Trento, Alberto Di Taranto, che gestisce una frizzante realtà, la TyTo una Software Engineering Company:

azienda piccola, web agency piccola. Azienda grande, web agency grande.

Direi che è il modo migliore per scegliere l’agenzia. Ci sono realtà molto ben strutturate, piene di persone brave e capaci, seppur piccole, che sono perfette per brand emergenti che possono fare con quello che hanno. Ma non dimentichiamoci che anche i grandi brand sono partiti così.

Per chi, invece, ha Aziende con progetti già avviati, magari con canali da attivare più che con un’intero percorso da rivedere, consiglio sempre web agency che siano oneste e dichiarino i loro punti di forza delegando il resto a chi ne sa di più di loro, attorniandosi di partner da mettere a disposizione per il cliente così da poter ottenere risultati coordinandosi senza farsi la guerra.

Per le Grandi Aziende, non ho nulla da consigliare a dire il vero, dovrebbero avere al loro interno team digital preparati, in grado di scegliere i propri partner e saperli gestire meticolosamente. Potrebbero scegliere web agency, come partner verticali che gruppi di freelance, perché all’interno dovrebbero avere persone che già lavorano sui canali di conversione.

Ho comunque usato il condizionale: dovrebbero e potrebbero, in caso a renderlo certezza, ci penso io!

Disclaimer: questo contenuto è stato scritto con le mie 7 dita (ci provo da una vita a usarle tutte e 10 ma niente da fare), ha richiesto 4 ore e 27 minuti di lavoro, e sono contenta di non aver usato le AI perché ci tengo a tutti e voi e a ragionare su ciò che scrivo. È la più grande forma di ispirazione.