Qual è l’approccio ottimale per una strategia di lead generation che eviti di apparire eccessivamente commerciale nella conversazione? Ho posto questa domanda a Luca Bozzato, il mio esperto LinkedIn di fiducia.
Luca Bozzato emerge come uno dei massimi esperti in Italia per quanto riguarda le strategie di Employer Branding e Brand Communication attraverso LinkedIn, con un approccio unico mirato al raggiungimento degli obiettivi concordati.
La generazione di lead su LinkedIn è una tematica spinosa, poiché la piattaforma si posiziona nel contesto B2B2C. Spesso siamo inclini a adottare un metodo più commerciale, pushy e salesy, convinti che un approccio su vasta scala possa garantire risultati superiori.
In realtà, studi recenti dimostrano l’efficacia del metodo opposto, sostenendo che un approccio più organico e basato sui referral, piuttosto che sfruttare bot in modo eccessivamente commerciale, possa generare relazioni più consistenti.
Riuscire a generare lead su LinkedIn senza cadere nell’eccessiva commercializzazione dipende da tre aspetti specifici. Esaminiamoli nel dettaglio.
1. Analizzare il target
Innanzitutto andiamo a capire cosa vuol essere commericale, la tematica è erroneamente associata a degli spammer cioè a delle persone che propongono ininterrottamente delle cose che non voglio. Secondi Luca bozzato chè una red line che divide gli spammer da una persona che genera contatti di valore: l’analisi del target.
Prima di avventurarsi in una comunicazione di massa su LinkedIn o in qualsiasi altro canale, è fondamentale comprendere chi è il cliente ideale. Identificare il target di riferimento costituisce la base per una strategia di lead generation mirata ed efficace.
In un contesto professionale come LinkedIn, dove le interazioni sono spesso orientate agli obiettivi di carriera e alle opportunità di business, è cruciale rivolgersi a un pubblico che abbia un reale interesse nel proprio settore o offerta.
Questo processo di identificazione del cliente ideale permette di personalizzare il messaggio, adattando lo stile e il contenuto per rispondere alle esigenze specifiche di quel determinato segmento di utenti. In questo modo, la scrittura diventa più persuasiva e coinvolgente, aumentando le probabilità di instaurare connessioni significative e di generare opportunità di collaborazione o partnership.
2. Analizzare i bisogni
Nel contesto di LinkedIn, oltre all’identificazione del cliente ideale, per una strategia di lead generation efficace, è fondamentale analizzare i bisogni del proprio pubblico.
La domanda chiave da porsi è se il nostro prodotto o servizio può risolvere i bisogni, le esigenze o i problemi del target di riferimento. Una ricerca attenta delle caratteristiche del cliente ideale diventa cruciale: chi sono, cosa cercano e quali sfide affrontano?
Utilizzare LinkedIn come strumento di indagine e connessione offre un’opportunità unica per approfondire le necessità del cliente ideale e personalizzare l’approccio di vendita. La piattaforma consente di esplorare attività, post e commenti dei potenziali clienti, fornendo insight preziosi.
Inoltre, partecipare a discussioni settoriali e condividere contenuti rilevanti consolida l’autorevolezza, rendendo il profilo più attraente per il cliente ideale. Su LinkedIn, identificare il cliente ideale significa non solo comprendere i tratti demografici, ma anche riconoscere e rispondere alle loro esigenze, costruendo così una connessione autentica e favorendo opportunità di business.
3. Creare un messaggio personalizzato
Creare un messaggio personalizzato per la generazione di lead su LinkedIn rappresenta un passo cruciale verso l’instaurazione di connessioni autentiche e durature. L’approccio mira a stabilire una comunicazione più umana e significativa, discostandosi dall’aspetto puramente commerciale.
La ricerca di una formula personalizzata riflette l’interesse genuino nel potenziale cliente, cercando di comprendere le sue esigenze e problematiche. L’obiettivo non è vendere immediatamente, ma piuttosto instaurare un rapporto solido e di fiducia.
La scelta tra un messaggio diretto e un commento su un post dipende dalla natura del profilo e delle interazioni dell’utente. Entrambi gli approcci possono essere validi, ma l’importante è trasmettere autenticità e attenzione alle esigenze della persona, dimostrando un interesse reale al di là dell’aspetto transazionale. In questo modo, si apre la strada a una relazione più profonda, che potenzialmente si tradurrà in opportunità di collaborazione o partnership a lungo termine.
Se hai effettuato attentamente questi tre controlli, il rischio di apparire eccessivamente commerciale è mitigato. La personalizzazione del messaggio, l’identificazione del cliente ideale su LinkedIn e la creazione di connessioni autentiche sono chiavi per instaurare relazioni significative, evitando un approccio troppo transazionale.