Nel panorama in continua evoluzione del digital marketing, restare aggiornati non è più un’opzione: è un dovere. L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando non solo il modo in cui lavoriamo, ma anche come apprendiamo, progettiamo e costruiamo strategie. Per capire davvero che direzione sta prendendo questo cambiamento, ho deciso di intervistare uno dei professionisti più rispettati in Italia: Jacopo Matteuzzi, fondatore di Studio Samo e ideatore dell’Academy dedicata alla formazione continua in ambito marketing digitale.
Jacopo è da sempre un punto di riferimento per chi, come me, vuole unire concretezza, metodo e visione. Il suo ultimo progetto? Un master interamente dedicato all’applicazione dell’intelligenza artificiale nel digital marketing, un’occasione rara per formarsi sul serio, sul campo e con chi fa questo lavoro tutti i giorni.
Nel mio format #Diecitredici, gli ho rivolto dieci domande dirette. In questo articolo trovi le sue risposte, riscritte in modo approfondito e discorsivo, con una riflessione mia personale dopo ogni risposta, per aiutarti a portare a casa non solo spunti, ma vere direzioni operative.
Cosa ti ha spinto a organizzare un evento interamente dedicato all’intelligenza artificiale applicata al digital marketing?
Da quando Studio Samo ha cominciato a fare formazione, nel 2012, abbiamo sempre cercato di restare sintonizzati sulle trasformazioni che il nostro settore vive. E oggi, non potevamo ignorare l’impatto dell’intelligenza artificiale. Non è un semplice trend, è una rivoluzione strutturale, una delle più grandi che il mondo digitale abbia mai vissuto. Il nostro compito è offrire strumenti concreti per affrontarla. È da questa consapevolezza che nasce il master: come naturale evoluzione del nostro lavoro di formazione, come contributo necessario a chi vuole davvero capire e usare l’AI per lavorare meglio e in modo più intelligente.
Se c’è una cosa che ho imparato negli anni è che non possiamo fermarci mai. L’intelligenza artificiale non è solo una novità tecnologica: è un cambio di paradigma. Jacopo l’ha colto in pieno, e con questo master sta offrendo qualcosa che mancava davvero nel panorama italiano. Parlare di AI in modo specifico per il marketing è il passaggio necessario che aspettavamo.
Il master che proponete non è solo un corso ma un percorso strutturato. Cosa lo rende unico rispetto alle altre proposte formative sul mercato?
La vera differenza è che non parliamo di AI in modo generico. Ci siamo focalizzati sull’applicazione specifica al digital marketing. È inutile creare contenuti formativi che parlano dell’intelligenza artificiale in astratto: è un universo troppo vasto. La nostra forza è l’ibridazione: unire la nostra expertise sul digital marketing con quella sull’AI per fornire strumenti pratici e contestualizzati. Oggi non esiste nulla di così verticale e concreto sul mercato italiano.
L’errore più grande che vedo nelle proposte formative oggi è l’approccio generalista. Chi fa digital marketing ha bisogno di esempi, casi studio, strumenti testati. Questo master lo fa. È così che si lavora sull’operatività vera, quella che trasforma davvero il modo in cui si gestisce un’agenzia, un progetto o un funnel.

A chi è rivolto questo evento e quali figure professionali possono trarne il massimo vantaggio?
Abbiamo pensato il master per tre grandi categorie: i professionisti del marketing come noi, che devono evolvere le proprie competenze ogni giorno; chi in azienda ha ruoli nel marketing o nella comunicazione e deve integrare l’AI nei processi; e infine gli imprenditori, anche di settori più tradizionali, che vogliono capire come automatizzare e ottimizzare il loro tempo, soprattutto nelle attività ripetitive. Personalmente, parteciperò come studente, non come docente, perché anche io sto imparando ogni giorno. L’intelligenza artificiale è uno di quei mondi dove non si arriva mai: si cammina sempre.
Io sarò lì, in fondo all’aula, con il mio taccuino. Perché anche chi insegna deve imparare. L’AI non è per pochi tecnici, è per chiunque abbia voglia di evolvere. Se lavori in agenzia, se gestisci un team o un ecommerce, è tempo di salire a bordo.
Qual è, secondo te, la competenza più urgente da acquisire oggi tra prompt engineering, automazione e strategia AI?
Se proprio devo scegliere, dico prompt engineering. Sapere come comunicare con un modello di AI è come sapere scrivere bene in una nuova lingua. È ciò che fa la differenza tra un output mediocre e uno eccellente. Chi pensa che “l’intelligenza artificiale non funzioni” in realtà sta solo facendo prompt sbagliati. Se impari a strutturare le richieste in modo strategico, puoi ottenere risultati incredibili. È la skill del futuro prossimo.
Scrivere prompt efficaci non è un vezzo tecnico, è una skill linguistica. Serve pensiero strategico, visione del risultato e capacità di costruire domande giuste. È la nuova alfabetizzazione, e chi prima ci arriva, prima lavora meglio.
In che modo l’intelligenza artificiale sta trasformando concretamente il lavoro di chi si occupa di SEO, advertising o content marketing?
Sta cambiando tutto. Prendiamo la SEO: l’arrivo dell’AI Overview sta ridisegnando le SERP, con impatti su CTR e visibilità organica. Ma non è solo un problema: è anche un’enorme opportunità. L’AI può generare contenuti in tempi rapidissimi, automatizzare task, testare varianti. Per chi fa advertising o copywriting, saper usare l’intelligenza artificiale vuol dire moltiplicare la produttività. E ancora una volta: tutto dipende da come si struttura il prompt. Perché un prompt ben fatto fa la differenza tra una campagna brillante e una mediocre.
Ho visto con i miei occhi quanto tempo si risparmia usando bene l’AI. Non si tratta solo di fare più cose, ma di farle con più attenzione, meno stress, e più energia da dedicare alla strategia vera. Il contenuto del futuro lo scrive chi sa usare bene la macchina, non chi la evita.
Perché credi che la formazione continua sia oggi più fondamentale che mai?
Perché l’intelligenza artificiale evolve più velocemente di qualsiasi altra tecnologia. Cambia in settimane. Il nostro modello preferito oggi, domani potrebbe essere superato. Per questo nella nostra Academy abbiamo scelto una formula in abbonamento, che permette di restare aggiornati costantemente. Con l’AI non puoi formarti una volta l’anno: devi costruire un mindset continuo di apprendimento.
Io lo dico da sempre: chi fa digital marketing non può permettersi di fermarsi. E con l’AI questa regola vale doppio. Serve un approccio liquido, sempre aperto, curioso. Serve cambiare abitudini, strumenti e linguaggio ogni mese. È una sfida, sì, ma anche una meravigliosa occasione per riscrivere le nostre competenze.

Possiamo fare digital marketing oggi senza integrare l’intelligenza artificiale?
Certo che possiamo. Possiamo anche andare in ufficio a piedi. Ma ci metteremmo sei ore, invece che trenta minuti. L’AI, se usata bene, moltiplica la velocità e riduce il carico di lavoro. Il nostro claim per questo corso è “riprenditi il tuo tempo”. Perché l’obiettivo è quello: eliminare le attività ripetitive, stressanti, per concentrarci su ciò che amiamo davvero del nostro lavoro.
Uso ogni giorno l’AI per recuperare tempo da dedicare a ciò che conta: persone, relazioni, strategie, pensiero. Il marketing è fatto di empatia e visione. L’AI mi libera dallo sforzo meccanico per restituirmi il piacere di fare bene ciò che conta.
Come hai scelto i docenti e che tipo di approccio adotteranno durante il corso?
Noi non siamo teorici. Insegniamo ciò che facciamo ogni giorno. I docenti del master sono professionisti che lavorano sul campo: aprono i tool, mostrano come si usa un prompt, ottimizzano in diretta. Abbiamo incluso nel team un giovane AI specialist interno e anche un ex studente che oggi è tra i migliori prompt engineer d’Italia. Questa è la forza del nostro approccio: pochissime slide, tanti esempi, e risultati subito applicabili.
L’ho detto spesso anche nei miei corsi: serve toccare le cose con mano. L’approccio pratico è l’unico che può trasformare davvero le competenze. E quando un ex studente diventa docente, vuol dire che stiamo facendo le cose nel modo giusto.

Cosa ti piacerebbe che i partecipanti si portassero a casa oltre alle competenze tecniche?
Mi piacerebbe che ognuno tornasse a casa pensando: “Posso lavorare due ore in meno al giorno, con la stessa qualità.” Voglio che si sentano più leggeri, meno stressati. Che abbiano capito come usare l’AI non per fare di più, ma per fare meglio. E poi, mi auguro che si portino a casa anche l’energia del gruppo. Per questo abbiamo scelto una formula mista: aula e live streaming. Perché nella pausa caffè, nei pranzi insieme, nasce spesso la parte più bella della formazione: il confronto umano.
L’AI la uso per questo: per lavorare meglio, per guadagnare tempo per creare relazioni, partecipare ad eventi, studiare più approfonditamente per i miei clienti e dare il massimo nelle mie consulenze digital. Questo è il vero impatto di un’innovazione ben integrata.
Dove e quando si svolgerà il master?
Ci vediamo il 23, 24 e 25 maggio. Tre giorni intensivi, otto ore al giorno, per un’esperienza che vi lascerà trasformati. Chi vuole seguire in streaming può iscriversi fino al giorno prima. In aula invece i posti sono quasi finiti.
Io sarò tra i banchi e non vedo l’ora. Sarà un’esperienza densa, immersiva, faticosa e bellissima. Lì, in fondo all’aula, con il mio Mac e un taccuino pieno di appunti, tirerò palline di carta a Jacopo e imparerò, insieme a chi avrà voglia di farlo. Perché se c’è una cosa che non si può automatizzare è la voglia di crescere insieme.
E, attenzione: per le persone che mi seguono Studio Samo mi ha fatto un regalone, per cui mi basta una vostra mail per chiedermelo e ne sarete iper soddisfatti!
