I web writer devono essere lungimiranti e lavorare meno sulla quantità e più sulla qualità. Le Intelligenze Artificiali non sono un rischio ma un’opportunità, quantomeno io la vedo da sempre così. Opportunità di liberarci da lavori “a macchinetta” per focalizzarci sull’analisi di ciò che il nostro pubblico vuole davvero leggere per portarli ad una più veloce conversione.
Chi scrive ora lavora a tot testi per tot ore. Già oggi, le AI scrivono di più in meno tempo, rispondendo alla necessità di un cliente di accorciare i tempi di ottimizzazione del proprio sito web per avere migliori chance di raggiungere le prime posizioni su Google.
Per i web writer, e pure per la mia Azienda che basa parte del suo business per raggiungere risultati a supporto della strategia SEO, è tempo di valutare di specializzarsi in alcuni argomenti, farli propri, diventare autorevoli in materia, per poter essere contattati per l’esperienza acquisita, tanto le AI impareranno, con gli input corretti, a scrivere meglio di noi.
Concentriamo sulla strategia del contenuto e sulla CRO (Conversion Rate Optimization) dello stesso:
- quali contenuti devono essere pubblicati?
- come vogliamo mostrarli all’utente, aggiungendo video? Schede? Grafici? Casi studio?
- quando è importante pubblicarli?
- quanto quel contenuto viene letto?
- come poter far leggere più contenuti per accorciare il tempo di apprendimento sul servizio/prodotto da promuovere?
- quali correlati sviluppare?
- quali e quanti contenuti portano ad un click alla CTA, lo scarico di un ebook, il click a un banner, la compilazione di un form contatti?
- quali e quanti contenuti hanno attivato il target giusto?
E, no, non si può aspettare perché il mercato dell’AI cresce alla grandissima anno su anno, e se nel 1850 ci volevano lustri per affinare una tecnologia, ora il tempo si accorcia.