Cosa devo fare per avere un sito web di qualità?

Cosa devo fare per avere un sito web di qualità?

Vi lascio con delle riflessioni più lunghe del solito ma importanti per destinare budget per il 2023 secondo il noto proverbio da me lievemente modificato:

Prendere millemila piccioni con una fava

Dove “piccioni” sta per risultati raggiunti e “fava” sta per contenuto. Via, partiamo!

Questa settimana ho chiuso la lettura dell’aggiornamento delle linee guida dei quality rater.

La faccio semplicissima: i quality rater sono le persone che vengono interpellate per assegnare un punteggio, data una lista di ricerca da effettuare, ai risultati che escono nella pagina di ricerca. È un modo molto interessante per capire, indirettamente, come Google misura un sito web di qualità.

Ora, visto che la competizione è decisamente alta, sarebbe opportuno ci si concentrasse a valutare cosa Google pensa sia un sito web di alta qualità e puntare a quello.

Mi soffermerei sul bullet point estrapolato dagli esempi di pagina e sito wow per pensare insieme alla nuova strategia e ai budget da spendere nei prossimi mesi:

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Quali sono, quindi, le caratteristiche di un sito web di altissima qualità?

  1. Totale o quasi “MC” (Main Content, contenuto principale) di altissima qualità;
  2. Livello molto alto di EAT (Esperienza Autorevolezza Affidabilità) rispetto allo scopo di quella pagina;
  3. Alta reputazione del sito web.

Un MC di altissima qualità è un contenuto unico e originale per quel sito web specifico. Può essere creato da esperti, hobbisti o persone con esperienza quotidiana (li chiamiamo blogger quest’ultimi o, in maniera più aulica, Content Creator).

Google è carino e ci fornisce qualche esempio:

  •  per i siti di news, richiede reportage con notizie che altrimenti non avremmo avuto senza quell’articolo specifico. Articolo che denota un grado di abilità, tempo e impegno alto. [al via la risata scrosciante al pensiero di ciò che leggiamo].
  •  per il contenuto informativo, tipo blog per intenderci, quelli che scriviamo un tanto al chilo giorno dopo giorno “perché i siti web devono avere contenuti sempre freschi”, si richiede contenuto originale, accurato, completo, semplice da capire [avanti, altra risata scrosciante al pensiero di ciò che leggiamo].

Se poi siamo tra i fortunati dell’Olimpo dei siti web YMYL (Your Money Your Life), per intenderci, tutto ciò che potrebbe nuocere gravemente alla tua salute fisica ed economica, come settore Pharma, Wellness, Finance e, new entry, pure Politica&Opinioni, il tutto diventa “attenzione massima”.

Bene, ora passiamo a capire cosa significa che lo scopo della pagina sia trattato da chi esperienza, autorevolezza e affidabilità. Nuova immagine esplicativa:

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Vi lascio la traduzione tranne per le domande finali, utili a capire dove destinare i budget:

  • Chi sono gli esperti?
  • Cosa rende affidabile la fonte su questo argomento?
  • Cosa rende questo sito web altamente autorevole per questo argomento?

Vi aiuto per le risposte:

  • o/e i vostri siti web sono scritti da persone all’interno dell’Azienda che sono riconosciute, anche online, come esperte del settore
  • o/e sono Content Creator che da tempo parlano di questi argomenti ed è comprovata la loro EAT dai tanti contenuti online che parlano di loro certificandola.
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Es. Se Rand Fishkin, per me mito indiscusso, da domani scrivesse tutti gli articoli del blog di SeoSpirito o mi citasse in ogni suo contenuto io sarei una SEO strategist decisamente felice.

Procediamo spediti alla terza caratteristica: il sito web (Brand) deve avere una signora reputazione. E che dice Google in queste linee guida?

1. Cercare prestigiosi premi, raccomandazioni di esperti noti o società che ne sanno a pacchi degli argomenti trattati nel sito web.

2. Essere accuratissimi per i siti web YMYL che devono avere tanti esperti comprovati, con premi, lauree, master, menzioni super. Magari, il sito web viene promosso anche dalle Associazioni professionali. Approfondisce:

“For shopping pages, experts could include people who have used the store’s website to make purchases; whereas for medical advice pages, experts should be people or organizations with appropriate medical expertise or accreditation”.

[Per gli ecommerce pensiamo a recensioni di chi davvero ha comprato. Per i siti medici controlliamo ci siano lauree e certificazioni varie per chi scrive il contenuto].

3. Per tutti i siti web più frivoli, è importante valutare il coinvolgimento degli utenti, le recensioni in merito, la popolarità [magari è la volta buona che Social, Influencer e Content Creator non vengono utilizzati per “quanti codici sconto sei riuscita a far utilizzare?].

Un contenuto scritto da chi ne sa, genera risultati interessanti su canali differenti

Giungo alla fine e penso a un Responsabile Marketing che deve destinare un budget per la propria Azienda al fine di ottenere maggiori vendite o contatti per i prodotti/servizi su cui si punta. Praticamente, visto che sono CMO di gruppo, mi sto pure parlando allo specchio.

1. Rivedrei la popolarità delle figure all’apice della nostra Società, dice niente “Employer Branding“?

[Momento petto in fuori] Ieri per la prima volta da quando abbiamo iniziato il nostro percorso 3 mesi fa praticamente, durante un colloquio per il post di SEO specialist da noi a Torino, ci siamo sentiti dire “mi piacete perché siete una delle poche realtà del vostro settore che ha iniziato a comunicare valori e pensieri, senza essere spudoratamente venditori”. Ringraziamento speciale va a Luca Bozzato che ci sta seguendo in questo lungo percorso. Pronta a lasciare referenze wow se volete saperne di più.

2. Assegnerei gli articoli dei nostri Blog agli esperti della nostra Società e ai Content Creator che comunicano bene la loro EAT creando un piano editoriale di condivisione nei Social di riferimento, oltre ad inserire questi contenuti in newsletter wow.

3. Chiederei a chi ha Magazine o Blog di settore di ospitare contenuti dei miei esperti della Società per far crescere, da una parte la loro EAT, dall’altra la reputazione del Brand.

4. Farei partecipare il Board e le figure di riferimento della Società ad eventi, fiere, webinar di settore per diffondere il Brand, aumentare l’EAT di chi lavora nella mia Azienda, e avere altri contenuti online che parlano di noi.

5. THE LAST BUT NOT THE LEAST se il sito web tecnicamente è una “sòla” per cui lento e difficilmente comprensibile lato usabilità, partirei da quest’ultimo punto prima di affrontare gli altri 4.

Caspita, ma il budget per queste attività sarà importante!

Già, diciamo che sto chiedendo di cambiare finalmente mentalità, ricordandoci che il web è la proiezione della realtà e che noi, nel mondo offline, ci fidiamo davvero di ciò che conosciamo, vediamo come esperto, lo sentiamo autorevole.

Vi faccio un esempio, così ci conosciamo pure meglio: gli amici più stretti, da me, non si farebbero mai consigliare sull’acquisto di un elettrodomestico (sono della categoria Desperate Housewives senza essere gnocca come loro).

A me chiedono consigli su libri da leggere, film da vedere, cosa vedere a Roma e Venezia, che sono rispettivamente la mia città Natale e quella che mi ha ospitato per anni e che amo di più, oppure su dove bere il miglior “spriss”, Mojito e Moscow Mule.

Perché è comprovata la mia Esperienza Autorevolezza Affidabilità e, di passaparola in passaparola, la mia reputazione in merito.

Non ci guadagno da queste skill ovviamente. Ma tradotto in “perché investire budget nelle attività sopra descritte”questo significa:

  1. aumentare le possibilità di essere classificato nelle prime posizioni su Google;
  2. crescere le vendite e il ritorno degli utenti all’acquisto;
  3. aumentare i form contatti compilati se non abbiamo ecommerce e, probabilmente, più in target per cui meno effort in fase di vendita;
  4. farsi conoscere organicamente da pubblici affini che, altrimenti, avremmo dovuto pescare con le promo. Lo sappiamo tutti che servono ma se si è conosciuti si può spendere di meno e, a volte, manco farlo.

Se tutto questo non è abbastanza per convincere il Board a destinare il vostro budget del 2023 sull’implementazione di una strategia di contenuti e azioni intersecate tra offline o online, chiamatemi: ci parlo io, non scherzo.