Come utilizzare l’AI nella content creation?

Oggi una nuova sfida ci aspetta all’orizzonte, come possiamo utilizzare l’intelligenza artificiale nel content creation?

Citando Ansa “Bisogna essere in grado di comprendere le complessità del mondo in cui ci stiamo addentrando: se usata bene l’AI può fare cose meravigliose, ma se usata in maniera scorretta o truffaldina può generare grandi difficoltà”, sottolinea, una mia vecchia conoscenza, Guido Di Fraia, prorettore dell’Università IULM di Milano.

Dubito stia parlando del lavoro che ChatGPT sta compiendo al posto degli ammanuensi benedettini dei giorni nostri.

Se penso ad anni di disinformazione digitale, in cui solo una percentuale irrisoria di PMI in Italia ha chiaro cosa significa lavorare per portare business attraverso i canali di comunicazione online, visto che noi del settore siamo stati bravi a prenderli in giro e loro sono state brave a lasciarselo fare, mi dico che è tempo di cambiare narrazione!

Come utilizziamo le AI in Azienda

Utilizzo per prima le AI, MA per velocizzare la fase operativa a scarso valore aggiunto.

Questo contenuto è stato registrato mentre mi allenavo (quanta ispirazione), passato su foglio, richiesto all’AI di mettermi punteggiatura, farmi sintesi, sinopsi e dargli una forma più leggibile, insieme a spunti per i post social, controllo ed eccoci qui. [Effort operativo – 50% Effort studio e aggiornamento +50%]

Utilizziamo per prime le AI in Azienda per la parte contenutistica per:

  • preparare la mind map dei contenuti;
  • controllare errori grammaticali, di sintassi, di battitura;
  • ispirarsi per hook e conclusion, oltre agli snippet o altre parti importanti;
  • lavorare intro di newsletter di cui abbiamo già il contenuto;
  • valutare rispetto ai competitor la correttezza di campo semantico;
  • velocizzare il processo di costruzione di piani editoriali per i blog dato noi SEO specialist l’architettura di partenza;
  • preparare le label dei siti web.

Tutte cose che ci tolgono lavoro operativo e aumentano la possibilità di concentrarsi su:

  • sopralluoghi, brief e call più frequenti;
  • studio approfondito del tone of voice, dell’argomento da trattare, dei buyer personas e dei competitor;
  • valutazione della leggibilità del contenuto, aggiunta di foto, video, citazioni per arricchire il testo;
  • crescita del nostro personal branding utile per poter scrivere nei siti web dei nostri clienti al fine di portare maggior EEAT.

Ditemi quello che volete, cercheremo umanità in tutti i luoghi, cercheremo di distinguerci dal piattume, cercheremo di valutare quanto mediocri sappiamo essere pur di risparmiare su ciò che dovrebbe più contare quando vendiamo online: il rapporto vero con il cliente.

Per cui, a me piange il cuore ma:

  • care agenzie, smettiamola di ribassare i prezzi “perché usiamo ChatGPT” che è disinformazione;
  • cari clienti, smettetela di togliere commesse ai vostri copywriter “perché vi scrivete i testi da soli con ChatGPT”;
  • cari content writer, copywriter, web writer, accogliete l’evoluzione per migliorare la vostra proposta di valore, perché se vi sostituiscono è perché non trovano nulla di differente da un’intelligenza artificiale e non va bene!

Come utilizzano le AI le nostre Content Manager

Le nostre Content Manager stanno elaborando nuovi contenuti per il nostro blog LeROSA utilizzando l’intelligenza artificiale. Come procedono?

La base dell’articolo è stata prodotta da Chat GPT ma naturalmente poi viene rielaborato ed arricchito dalla loro maestria. Abbiamo apportato modifiche per adeguarlo al nostro tono di voce, alle nostre esigenze e a ciò che realmente facciamo come azienda.

È importante ricordare che questi strumenti ci aiutano a ridurre i tempi, ma non sostituiscono la nostra esperienza. La nostra conoscenza e brand identity sono al centro dei nostri contenuti, non dimentichiamo che questo è fondamentale per la comunicazione con i nostri potenziali clienti.

Come l’AI cambierà il mondo del content marketing?

L’intelligenza artificiale (IA) si sta rapidamente affermando come una forza trasformativa nel mondo del content marketing. Riflettiamo su come queste tecnologie rivoluzioneranno il settore, poiché è essenziale smettere di sottovalutare il loro potenziale.

È fondamentale smetterla di pensare che le AI non faranno meglio di noi, perché la verità è che già lo fanno. Questa affermazione non è frutto di una profezia autoavverante, ma di una constatazione empirica. Personalmente, ho visto i benefici dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel content marketing attraverso la collaborazione con WordLift. Insieme, stiamo studiando gli agent dei loro software per capire come applicarli alle nostre attività e sviluppare valore dai contenuti in modo più rapido ed efficiente.

Le parole pronunciate dal CEO di Pi Campus, Marco Trombetti, durante un incontro venerdì scorso al suggestivo Translated, continuano a riecheggiare nella mia mente. Ha dichiarato che entro un anno il 75% dei task umani potrà essere svolto dalle AI. Questa previsione può sembrare audace, ma la realtà è che già oggi vedo i risultati concreti dell’automazione nei nostri processi.

Strumenti come tl;dv – AI Meeting Assistant hanno cambiato radicalmente il modo in cui gestiamo le nostre riunioni. Con un abbonamento accessibile, questo assistente virtuale fornisce riassunti dettagliati delle nostre discussioni, raggruppando i concetti per argomento e fornendo clip utili per la creazione di reel interessanti. Questo ha permesso di risparmiare non solo il mio tempo, ma anche quello del content manager e del social media manager, riducendo i tempi operativi di almeno il 20%.

Oltre a tl;dv, esistono molti altri strumenti altrettanto validi che sfruttano l’intelligenza artificiale per ottimizzare le attività di content marketing. Persino piattaforme come LinkedIn offrono funzionalità di riscrittura del testo utilizzando algoritmi avanzati. È chiaro che il cambiamento è in atto e noi dobbiamo essere pronti ad adattarci.

Il segreto per restare competitivi in questo scenario di rapida evoluzione è quello di cambiare il nostro approccio. Dobbiamo investire nel nostro sviluppo personale, coltivare la nostra creatività e curiosità, e imparare a gestire il cambiamento in modo proattivo. Invece di temere l’avvento delle AI, dobbiamo abbracciare l’opportunità di diventare partner più efficienti e valorosi per le aziende.

Per le agenzie web, questo significa ridefinire completamente il nostro modus operandi. Possiamo sfruttare le AI per automatizzare i processi ripetitivi e concentrare il nostro tempo e le nostre energie nell’offrire consulenze personalizzate e relazioni umane autentiche. In un mondo in cui i prodotti sono sempre più omogenei, ciò che farà davvero la differenza sarà la capacità di offrire un’esperienza unica e coinvolgente ai nostri clienti.